Trapani-Segesta-Selinunte
Trapani, Segesta e Selinunte un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta delle nostre origini.

Dopo essere giunti nella città di Trapani, partiremo alla scoperta del suo centro storico, che rispecchia appieno l’essere dell’intera Sicilia, una terra di conquista e un mescolarsi di culture. Un susseguirsi di epoche storiche che ostentano la loro bellezza e caratterizzano i diversi angoli della città. Monumenti, chiese, palazzi, fontane e piazze che ci parlano del passato di Trapani.

Da buona città di mare che si rispetti il centro cruciale è il porto che ha subito diverse modifiche nel corso del tempo. La morfologia del territorio trapanese, una piccola penisola che si estende sul mare, ha caratterizzato da sempre la vita trapanese.

Nella zona occidentale della Sicilia, incastonata tra uno splendido mare azzurro ed il Monte Erice, sorge Trapani, la città dei due mari, così chiamata perché adagiata su un promontorio bagnato da tutti e tre i lati dal mare. ‘Drepanon’, questo il suo antico nome, nacque appunto attorno al porto in cui, per secoli, sono vissuti pescatori, commercianti e artigiani di popolazioni diverse. Città dalle mille sfaccettature, nota per la sua preziosa oreficeria, dove all’argento si accompagna il rosso del corallo, Trapani è oggi una città viva, meta turistica ideale per chi alle bellezze artistico monumentali vuole unire anche una vacanza all’insegna della buona enogastronomia locale!

Dopo aver visitato la città con i suoi monumenti, chiese e palazzi che affollano soprattutto il centro storico ci dirigeremo proprio sul monte Erice per conoscere il suo borgo medievale ed il suo straordinario Castello di Venere pieno di fascino e leggende.

Il Parco Archeologico di Selinunte, con un’estensione di circa 377 ettari tra Parco e siti dipendenti, è uno dei più grandi siti del Mediterraneo. Esso possiede un patrimonio archeologico notevole, caratterizzato da un grande numero di templi, di imponente architettura dorica.

I resti della grandiosa città, con i suoi edifici pubblici e privati, mostrano un’avanzata cultura urbanistica che ha definito le aree della città con sofisticata progettualità messa a punto dai Greci fin dal momento della fondazione della colonia:

Acropoli, caratterizzata dal grande santuario urbano sulla parte meridionale del promontorio e dall’abitato suddiviso in isolati larghi 100 piedi dorici (32 metri) definiti da strade principali (Plateiai) e strade secondarie (Stenopoi). Essa è cinta da imponenti mura di fortificazione, di epoca ellenistico-punica

Agorà, a nord dell’Acropoli, centro politico e sociale della città.

Collina Orientale, caratterizzata dalla presenza di un altro santuario con tre monumentali templi (E, F, G).

Gaggera, ad ovest, segnata dalla presenza dell’importante Santuario di Demetra Malophoros, dal Santuario di Zeus Meilichios, dal Tempio di Hera Matronale e dal Tempio M.

Battistero Bizantino, presso la foce del fiume Modione, ad ovest dell’Acropoli.

La recente scoperta del quartiere artigianale con le sue numerose fornaci arricchisce ulteriormente il denso quadro delle consistenze archeologiche.

A ciò si aggiunge un patrimonio paesaggistico e naturalistico altrettanto considerevole. 

Il Parco ospita diverse missioni italiane e straniere che svolgono una sistematica attività di ricerca scientifica.
Numerosi sono i reperti archeologici attualmente conservati nel Parco, una parte dei quali esposti all’interno del Baglio Florio. Notevoli sono i resti del tempio Y, testimonianza della più antica architettura dorica.

Situata nel medesimo comune di Calatafimi Segesta, l’antica città è culla di un patrimonio archeologico e naturale che risulta ad occhio nudo incontaminato e integro.

Sebbene le sue origini risultino ancora incerte, sembra che Segesta sia stata fondata, insieme con Erice, dagli Elimi. Fu subito teatro di guerra, sia con la città di Selinunte, tra il VI e il III secolo a.C., a causa di discordie territoriali, sia a fianco dei Romani nella prima guerra greco-punica, intorno il III secolo a.C. Purtroppo la città fu distrutta dai Vandali nel V secolo a.C. e mai più ricostruita nelle sue dimensioni originali. Ciò che ne resta, tuttavia, è un’impronta della tradizione siciliana che, nel 2013, è stata dichiarata Parco Archeologico. Quest’ultimo comprende il tempio in stile dorico, il teatro di età ellenistica, il santuario di Contrada Mango, l’agorà di epoca romana e l’area medievale.

Gli influssi di stampo greco-romano continuano nella cosiddetta agorà. Qui è stata rinvenuta un’antica abitazione, la “casa del navarca”, così denominata per le decorazioni, rappresentanti la prua di una nave, scolpite sui fianchi del peristilio. Allontanandosi da questo modello artistico e culturale, il Parco Archeologico di Segesta vanta i segni della tradizione medievale. Vi si ritrovano, infatti, i rifacimenti delle mura di cinta, il castello medievale annesso al teatro, le due chiese di epoca normanna e post-medievale, il quartiere medievale e la moschea.

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